All'alba dell'Italia liberata, la città di Milazzo poteva finalmente fare i conti con i cinque lunghi anni di guerra trascorsi: 152 incursioni aeree e due bombardamenti navali avevano lasciato morte e distruzione, con gran parte del centro urbano gravemente danneggiato.
Ha origine da questi dati la "relazione al presidente del consiglio de ministri" che il comitato cittadino elabora nel 1945 per illustrare i vitalissimi ed urgenti bisogni della città di Milazzo, « ... fra le città più laboriose ed industri d'Italia». Le tenebre del conflitto, con il loro pesante velo, ammantarono la nostra città in particolar modo nel corso dell'estate del 1943.
Oggi, ad 80 anni da quegli sconvolgimenti, Italia Nostra, nel ribadire ancora una volta l'assurdità di tutte le guerre, vuole ricordare quel periodo nei cui terreni di battaglia furono spesso piantati i semi dell'Italia democratica.
Di quel periodo, a Milazzo, rimane traccia concreta in un vero e proprio sistema difensivo, ormai così tanto integrato nel nostro paesaggio costiero da non poterlo vedere - e pertanto riconoscere - nel suo intrinseco valore testimoniale.
Dall'Angonia alla foce del Mela, da croce di mare alla foce del Floripotema, da Capo Milazzo fino al centro della piana, tutto il territorio riporta ancora oggi i segni di una infrastruttura militare composta prevalentemente da elementi puntuali con finalità antisbarco. Si tratta di postazioni monoarma circolari, o più comunemente "casematte", in calcestruzzo, dotate di strette feritoie strombate verso l'esterno e dalla caratteristica copertura a calotta. Tali strutture sarebbero state destinate all'utilizzo da parte delle unità costiere del regio esercito e costruite in modo da essere armate con artiglieria automatica di piccolo calibro.
Italia Nostra, partendo da quelle più facilmente raggiungibili, è andata alla ricerca di tutte le casematte ad oggi ancora documentabili, elaborando un vero e proprio censimento, studio di partenza della mostra.
- Lo studio -
Il censimento fotografico delle casematte, accompagnato da rilevazioni sul campo e ricerca documentale, ha permesso di definire ciò che resta del sistema difensivo approntato nel 1943.
La mappatura georeferenziata delle postazioni è stata confrontata con quella elaborata nel corso dell’ultimo censimento ufficiale delle strutture risalenti alla seconda guerra mondiale, operato dall’ “11° reparto infrastrutture” dell’Esercito Italiano. Presso gli uffici di Palermo sono conservati le mappe e i registri contenenti le informazioni riguardanti le rilevazioni effettuate a Milazzo tra il 22 e il 29 ottobre 1986.
Il confronto tra i due censimenti ha permesso di migliorare la conoscenza della storia delle casematte. Le corrispondenze e le incongruenze riscontrate hanno inoltre suggerito uno studio più approfondito, delle strutture e del periodo storico in cui furono realizzate.
- La mostra -
L’80° anniversario della “calda estate del ‘43”, offre l’occasione ideale per presentare un elenco aggiornato e completo delle strutture che, vere e proprie testimoni del passaggio della guerra, hanno superato la prova del tempo e continuano a marcare il paesaggio costiero di Milazzo.
Le casematte non sono protagoniste solitarie della mostra, che vuole anche ricordare i giorni di paura e speranza del 1943 attraverso le fonti storiche di chi ha vissuto quegli attimi in prima persona e di chi ne ha invece approfondito lo studio. tali testimonianze hanno trovato spazio nel corso degli anni sulle pubblicazioni di “MilazzoNostra”, dalle quali sono estratti i diari e i saggi proposti.
La conoscenza della storia, e dei “segni” lasciati sul territorio, è da considerarsi sempre come il primo passo verso tutela e valorizzazione di ciò che è diventato col tempo patrimonio sociale e culturale.
- Il libro -
La pubblicazione è parte di questa ricerca ormai trasformatasi in una stimolante avventura.
Con essa certamente non abbiamo la pretesa di essere esaustivi nel raccolto della "Lunga estate del '43" perché non siamo degli storici, anche se pubblichiamo materiale inedito. Vogliamo piuttosto dare un contesto all’intera Operazione Casematte, partendo dalla consapevolezza che in quei giorni di 80 anni fa la storia della Liberazione dal nazi-fascismo è passata da qui.
Partendo proprio dalla memoria e occupandoci di tutela dei beni culturali e ambientali, le vogliamo proteggere e valorizzare come parte integrante del paesaggio ovverossia di “una parte omogenea di territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni” come recita la “Convenzione europea del paesaggio” del 2020.
- Gli obiettivi -
La mostra itinerante nelle scuole è il primo passo verso un’esposizione permanente e una pubblicazione, che raccontino gli eventi dell’estate del ‘43 e ricostruiscano il sistema difensivo di Milazzo, impreziosite dalla raccolta di documenti provenienti da fonti primarie, come archivi e uffici storici.
in collaborazione con gli enti preposti, Italia Nostra intende mettersi a disposizione per portare avanti l’iter che conduca all’apposizione del vincolo di tutela all’intero sistema delle casematte.
Tale riconoscimento sarebbe uno dei passaggi fondamentali per una proposta di valorizzazione delle postazioni, quali elementi ormai distintivi del paesaggio. L’ideazione e la realizzazione di un “Percorso delle Casematte” e il recupero di alcune strutture, attraverso il restauro e l’apposizione di pannelli informativi, sono azioni concrete da condurre nel prossimo futuro.