FINALMENTE (almeno si spera)
Da notizie di stampa apprendiamo che qualcosa si muove in relazione a questioni del Patrimonio Culturale della Città sulle quali da tempo Italia Nostra e altre Associazioni hanno attirato l’attenzione e sollecitato interventi:
IL VECCHIO TEATRO ALLE SPALLE DEL DUOMO NELLA CITTA’ FORTIFICATA.
La notizia è che a breve il Comune, per dichiarazione del Sindaco, bandirà una gara per lo smontaggio del teatro ormai obsoleto, pericoloso e non recuperabile, ridotto a un cumulo di ferrovecchio coperto da roveti.
Da tempo ripetiamo che la fatiscente struttura pesa enormemente sulla visione dell’intero complesso, ingombra un’area di particolare interesse archeologico e deturpa l’immagine della Città Murata. Ben venga quindi la rimozione.
Perplessità invece suscita la riproposizione, ancora una volta, di un nuovo ”teatro all’aperto montante e smontante” per gli spettacoli estivi all’ interno della Città Fortificata che, ribadiamo, non è uno scatolone vuoto nel quale collocare qualsiasi cosa, ma piuttosto un luogo idoneo, data la sua fragilità (a partire dal Duomo Antico che potrebbe esserne danneggiato, date le sue caratteristiche costruttive), ad accogliere esclusivamente eventi medio - piccoli di qualità, ospitabili nel Cortile del Mastio, nel Duomo Antico, nel Monastero delle Benedettine, nel cosiddetto terrapieno Zirilli.
Ripetiamo ancora una volta che nella Città moderna esistono molti altri spazi (campi sportivi, Arena Diana, area del Palazzetto di Valverde, zone sul Litorale di Ponente, etc…) idonei a ospitare iniziative con alto afflusso di pubblico.
IL PALISCHERMO S. TOMMASO
Dopo incontri, documenti, manifesti e ben 2 diffide da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali, apprendiamo che si è avviata la procedura di spostamento del manufatto per consentire ai tecnici della Soprintendenza di effettuare un restauro conservativo.
Nel merito, valutando positivamente l’iniziativa di tutela e recupero, vogliamo qui ricordare quanto scritto più volte:
1) non possiamo nascondere i timori per la fragilità del manufatto: se il trasporto fosse impossibile, si trovi il modo per procedere al restauro in loco, ma non lo si lasci abbandonato nello stato attuale;
2) sin d’ora sottolineiamo che il Palischermo non può e non deve rimanere all’interno dei Molini Lo Presti in un magazzino o in una sala espositiva che suonerebbe falsa, filologicamente scorretta e di cattivo gusto. Piuttosto, una volta salvato e restaurato, va ricollocato nell’area da cui proviene, ovvero all’ Angonia come proposto da altre Associazioni culturali o, in subordine, nel futuro Museo del Mare e delle Attività Marinare previsto all’Asilo Calcagno.
Milazzo, 29 ottobre 2021