L’idea dei ”Giardini di Federico” nacque con lo scopo di dar vita ad una grande struttura scientifica costituita da un orto botanico di livello europeo, con giardini tematici, laboratori di ricerca, micropropagazione e acclimatazione di specie floro-vivaistiche, sale per convegni, spazi espositivi e biblioteca. Questo all’interno di un progetto di recupero di archeologia industriale riguardante l’area ex Montecatini ed ex Metallurgica e per costituire, con l’area Tribò, una barriera verde tra la Città e la zona industriale.
In questo senso fu proposto da Italia Nostra in ripetute iniziative nel 1996, nel 2001 e nel 2004 e trovò ampia disponibilità alla collaborazione da parte delle Università di Catania e Palermo disposte a convenzionarsi per realizzare e gestire una struttura di livello europeo finalizzata
La stessa Amministrazione Comunale del tempo manifestava interesse tanto che si parlò di contatti con analoghe strutture di Tenerife e di Olanda e si pose il vincolo in PRG, ma poi non se ne fece niente.
Negli anni successivi fu favorita la privatizzazione dell’ ex Montecatini e dell’ ex Metallurgica sottraendo al progetto la disponibilità dell’ area di archeologia industriale in cui era prevista gran parte delle attività.
Nel 2012 veniva finanziato il cosiddetto ”Progetto di monitoraggio integrato” nell’ambito del PO-FESR 2007-13”, progetto importante ed utile, ma diverso di quello dei “Giardini” e di ben inferiore valenza. Il finanziamento veniva poi revocato dalla Regione, ma il Tribunale Amministrativo Regionale il 16 aprile 2015 lo riportava nelle disponibilità del Comune.
Poi il silenzio !
E’ di pochi giorni fa la notizia che, nel Patto per il Sud, il capitolo per la città metropolitana di Messina prevede un finanziamento di 2mln di euro per il ”Sistema di centraline di monitoraggio e rilevamento ambientale nell’area dei Comuni ad Elevato Rischio Ambientale della Valle del Mela”.
Italia Nostra prende favorevolmente atto di quest’ultimo finanziamento per il sistema di centraline di monitoraggio;
chiede di verificare se il finanziamento del 2012 riassegnato dal TAR non sia stato perduto; e, se cosi non è (come ci auguriamo), di chiudere in tempi brevi l'iter di riproposizione,
esprime preoccupazione per le notizie secondo le quali, nel silenzio, si intenderebbe rinunciare al finanziamento già assegnato nell’ambito della programmazione del PO-FESR 2007-13;
ricorda che la Raffineria ha dichiarato di essere disponibile a cedere l’Area Tribò solo a condizione che venga realizzata quell’opera.
Italia Nostra propone l’utilizzo del finanziamento previsto nel Patto per il Sud, ma che al tempo stesso si riprenda immediatamente il progetto del 2012 adeguandolo alle novità emerse nel frattempo per realizzare quel Parco che dovrebbe essere un primo passo per il rilancio del progetto dei ”Giardini di Federico” caratterizzato dalla barriera verde tra Città ed area industriale, sistema di monitoraggio dell’inquinamento, ma anche da giardini tematici, laboratori di analisi e ricerche scientifiche, strutture per la propagazione delle specie di interesse floro-vivaistico e di conservazione del germoplasma caratteristico del comprensorio della piana di Milazzo.
Bene le centraline, qualunque sia la forma di finanziamento, ma i ”Giardini di Federico” sono altra cosa !
In questo senso, nei prossimi giorni, renderemo pubblico un libro bianco che ripercorrerà la vicenda del progetto dei ”Giardini” sin dalla sua nascita, proponendone il rilancio nelle forme compatibili con le condizioni attuali e la minore disponibilità di aree, ma mantenendone l’ispirazione e gli ambiziosi fondamenti.
Milazzo, 1 settembre 2016