Il comunicato del Consiglio dei Ministri n. 22 del 4 ottobre recita: ”Il Consiglio dei Ministri, riscontrato che non ne sussistono le condizioni, a norma dell’articolo 5, della legge 23 agosto 1988, n. 400, ha deliberato di non autorizzare la prosecuzione del procedimento di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di autorizzazione integrata ambientale (AIA) relativo al progetto di un impianto di valorizzazione energetica di combustibile solido secondario presso la centrale termoelettrica di San Filippo del Mela (ME)”.
È il risultato di un impegno dei comitati e delle associazioni culturali e ambientaliste durato oltre 4 anni e culminato con la manifestazione del 28 gennaio 2018 in cui diecimila cittadini sono scesi in piazza contro la realizzazione dell’inceneritore della Valle del Mela, nel Messinese.
Nella passata legislatura, il Ministero dell’Ambiente era favorevole all’approvazione del progetto, mentre contro si era espresso il Ministero dei Beni culturali (in ossequio al Piano Paesaggistico della Provincia di Messina). Nella riunione del 4 ottobre, invece, in Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Ambiente si è espresso sfavorevolmente, concordando con il parere del Ministero dei Beni Culturali. L’inceneritore, progettato dalla ditta bresciana A2a, non era compreso peraltro nel piano rifiuti.
In questa occasione è opportuno ricordare le parole espresse da chi scrive in occasione del Convegno di Italia Nostra ”Il Piano paesaggistico garanzia per il territorio” dello scorso febbraio 2018: “Il 29 dicembre 2016 la Regione Sicilia ha approvato il Piano Paesaggistico di Ambito 9 (Provincia di Messina) quale strumento di pianificazione del territorio che, da Brolo a Taormina, presenta caratteristiche uniformi ed enormi potenzialità.
Questo territorio è da decenni oggetto di inesorabile colonialismo economico in base al quale qualsiasi industria, società internazionale o magnate può proporre, e magari realizzare, una raffineria, una centrale termoelettrica, un aeroporto, un ecoporto, un’enorme area di stoccaggio merci o, peggio, un inceneritore. I piani paesaggistici invertono questa logica e, in termini vincolanti, considerano autorizzabili solo opere compatibili con il territorio e le sue vocazioni naturali. Le norme attuative del Piano prevedono tra l’altro la rimozione e/o mitigazione dei fattori di inquinamento ambientale e paesaggistico, la bonifica dei siti contaminati, la riconversione produttiva delle aree, il divieto di realizzare discariche e impianti per il trattamento dei rifiuti”.
Infine, in merito alla recente proposizione da parte della ditta A2A di un impianto per la digestione anaerobica dei rifiuti da realizzare all’interno della centrale di San Filippo del Mela, è utile ricordare che il vigente Piano Paesaggistico vieta tassativamente la realizzazione di impianti per il trattamento di rifiuti nella fascia costiera dei 300 metri, in cui ricadeva l’inceneritore bocciato dal Consiglio dei Ministri.
Milazzo, 9 ottobre 2019
Leandro Janni – Presidente regionale di Italia Nostra Sicilia
Guglielmo Maneri – Presidente di Italia Nostra Milazzo