Il Palischermo S.Tommaso, abbandonato nell'area di S.Papino, sta a testimoniare il perpetuarsi dell'indifferenza per i retaggi della Memoria e del Patrimonio Culturale della nostra Città.
Il palischermo è da decenni in disarmo nonostante le reiterate iniziative delle Associazioni Culturali che insistono per il consolidamento e il restauro sottolineando il valore che riveste nel conservare la conoscenza e la memoria delle attività marinare delle Tonnare e del rapporto della Città con il mare.
La Soprintendenza ai Beni Culturali, su nostro sollecito, in data 18.1.2019 intimava al Comune di Milazzo di intervenire immediatamente perché possessore del bene e quindi obbligato dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Decreto Legislativo 22.1.2004 n. 42), senza tuttavia far seguire azioni coercitive.
Il 31.7.2020 tra Amministrazione Comunale, Soprintendenza e Associazioni Culturali (Italia Nostra e Tono Solemare) si concordava un percorso di recupero e ricontestualizzazione nel luogo d'origine.
Nulla di fatto fino al 4.2.2021 quando il Consiglio Comunale se ne occupava: ci risparmiamo in questa sede di commentare le boutade pur apparse in quell'occasione come gli appellativi di "ricettacolo di immondizia che ingombra Piazza S.Papino" o "legna da ardere per caminetto".
Successivamente abbiamo appreso che l'Assessore ai Beni Culturali decideva il trasporto del Palischermo nei Molini Lo Presti per il restauro a cura della Soprintendenza: certamente una decisione legittima pur se non possiamo nascondere il timore per la fragilità del manufatto e l'elevato costo di trasporto che potrebbe far cadere nel nulla ogni buona intenzione determinandone il definitivo abbandono.
A nostro avviso il Palischermo, una volta salvato e restaurato, dev'essere ricontestualizzato laddove erano le tonnare, cioè all' Angonia o, eventualmente, a Vaccarella, possibilmente nel futuro Museo del Mare e delle Attività marinare previsto all'Asilo Calcagno per il cui completamento è in corso una richiesta di finanziamento:
sin d'ora esprimiamo contrarietà all'idea che, se restaurato, rimanga dimenticato all'interno dei Molini Lo Presti o, qualora questi venissero finalmente trasformati in Porta del Mare, facendone un turistico "specchietto per le allodole" filologicamente scorretto e di cattivo gusto.
Da parte nostra, vigileremo contro ogni ulteriore prassi dilatoria che continueremo a segnalare agli organi di controllo e all'opinione pubblica.
Anche riguardo al Palischermo, il difficile frangente causato dalla crisi sanitaria può e dev'essere occasione per programmare i passi da compiere per rendere più bella la Città con soluzioni definitive e condivise per la valorizzazione dei Beni Culturali.
Milazzo, 25 marzo 2021