E’ di pochi giorni or sono una richiesta di approfondimento delle indagini sul Cimitero inglese nell’area ai piedi della Cinta Spagnola. Ad essa si è replicato con ostilità preconcetta, in maniera scomposta e, finanche, con minacce di esposti all’autorità giudiziaria.
Nel merito, l’affermazione che “non c’è un cimitero inglese, ma solo tre scheletri di cui si occuperà la Soprintendenza”, è smentita dalle testimonianze del Piaggia e dagli acquerelli di Letterio Subba, dai ritrovamenti dei resti di militari dei reggimenti britannici (gli scheletri e i reperti custoditi nella Sacrestia del Duomo Antico) e dalla lapide di Samuel Hodge conservata nel Palazzo delle Benedettine.
Tuttavia si rende necessaria una precisazione e voglio essere assolutamente esplicito onde evitare malevoli fraintendimenti e speculazioni: ITALIA NOSTRA E’ SEMPRE STATA, E’ E SARA' SEMPRE ESTRANEA A OGNI SCHIERAMENTO POLITICO, senza alcuna reverenza o deferenza verso chiunque, né al potere né all’opposizione.
Crediamo così di esercitare il diritto/dovere civico di un’associazione che da 70 anni (e a Milazzo da oltre 36) è impegnata disinteressatamente nella tutela del Patrimonio Culturale e Paesaggistico.
Facciamo riferimento esclusivamente alla Costituzione Italiana che afferma che la Democrazia non si esercita esclusivamente nella scelta dei propri Rappresentanti, ma nella partecipazione dei Cittadini alla Cosa Pubblica, nel confronto libero, onesto e aperto.
Chi è eletto non ha poteri assoluti, ma è sottoposto a regole che ne disciplinano l’attività (ad esempio, per quanto riguarda le opere sotto la Cinta Spagnola, l’art. 35 delle Norme di Attuazione del PRG vigente e il Codice dei Beni culturali e del Paesaggio - Codice Urbani).
Con onestà intellettuale abbiamo espresso apprezzamento per il recupero dell’Asilo Calcagno e del Palischermo San Tommaso (purché nella sua interezza), la realizzazione della Piazzetta del Pescatore, la difesa dell’esperienza di Gigliopoli, la maggiore cura della Città da parte dell’Amministrazione in carica, etc…
Al tempo stesso ci siamo battuti (e continueremo a farlo) contro opere che violentano il Patrimonio Culturale, come quelle già avviate alla base della Cinta Spagnola e il Parcheggio Multipiano di via Impallomeni, o da avviare come l’ascensore nella Baia di S.Antonio e le scale mobili sull’Erta S.Domenico e alla Porticella (queste ultime con enormi spese solo per gli studi di fattibilità !).
In conclusione, mi domando se è legittimo in questa Città avere ed esprimere pareri propri e disinteressati, talvolta contro corrente.
Per quanto ci riguarda, false accuse di ostruzionismo verso i lavori pubblici non ci toccano.
Milazzo, 23 febbraio 2025
Guglielmo Maneri